L’obiettivo è quello di raddoppiare il traffico ferroviario ad alta velocità entro il 2030 e rendere possibili viaggi, che nel minor tempo possibile, colleghino le principali città europee.
La rete ferroviaria europea si sviluppa per migliaia di chilometri con treni ad alta velocità: per fare in modo di ampliarla ulteriormente è necessario fissare obiettivi comuni e scegliere come suddividere i costi tra gli enti e i diversi paesi. I treni ad alta velocità, per le tratte medie, sono il mezzo di trasporto più comodo e sostenibile, permettono di ridurre il congestionamento e soprattutto l’inquinamento.
La rete ferroviaria italiana è tra le più avanzate in Europa e si snoda per oltre 17000 km, con una lunghezza complessiva dei binari di 24500 km, di cui 1000 km di alta velocità.
Il piano industriale di Ferrovie dello Stato, il Gruppo controllato dal Ministero dell’Economia italiano, prevede un investimento decennale dal 2022 al 2031 attraverso un programma di investimenti da 110 miliardi di euro. Si stima che se il progetto andrà interamente in porto, la capacità ferroviaria italiana aumenterà del 20%, sia in termini di treni che di estensione della rete. Sarà dunque possibile ridurre i tempi di percorrenza delle tratte maggiormente utilizzate: ad esempio la tratta Torino/Genova sarà di un’ora rispetto all’attuale durata di 1h e 40’; migliorerà anche la tratta tra Genova e Milano – un’ora rispetto a 1h e 30’ attuale -, mentre la distanza tra Napoli e Bari sarà di 2h rispetto alle attuali 3h.
È giusto precisare che gli investimenti in questione non verranno adoperati solo per l’alta velocità: il piano industriale punta anche allo sviluppo delle linee locali e presta attenzione alle regioni meridionali.
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