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Non si fermano i Femminicidi in Italia, un’altro brutto episodio a  Capoterra, nel Cagliaritano. Una banale lite ha portato un uomo ad accoltellare ed uccidere la compagna, successivamente si è costituito ai carabinieri. 

Sul posto oltre ai militari, anche il personale del 118, che, quando è arrivato, non ha potuto far altro che constatare il decesso. L’assassino ha ammesso le proprie responsabilità alle forze dell’ordine senza opporre resistenza.

La donna uccisa è Metusev Slobodanka, del 1974, di origine serba come il compagno Stevan Sajn, 50 anni. Entrambi ospiti in un centro di accoglienza per migranti al centro del paese, dove alloggiano altri ospiti. 
L’uomo è stato bloccato con ancora il coltello insanguinato in mano a Casa Melis, una struttura del Comune aperta in occasione della commemorazione dei defunti. A fermarlo gli agenti della polizia locale di Capoterra e i carabinieri che erano di scorta alla cerimonia.

Le parole del sindaco Beniamino Garau: “abbiamo sentito le urla e confusione, poi l’uomo si è rifugiato a Casa Melis che avevamo lasciato aperta perché al termine della cerimonia saremmo dovuti rientrare lì. Poi abbiamo capito cosa era accaduto e l’uomo è stato fermato dalle forze dell’ordine e abbiamo interrotto le celebrazioni”.

Molti cittadini di Capoterra sono scesi in piazza sgomenti per quanto accaduto.

L’omicidio di Capoterra è l’ennesimo femminicidio e si aggiunge al triste bilancio diffuso dal Viminale sulle morti in rosa in ambito familiare. In Italia sono 45 donne uccise da inizio anno.


stefanodemartino@gmail.com'

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