Sarà il tormentone della stagione invernale e non mancherà di agitare i sonni di chi lavora nel turismo. Stiamo parlando dell’aumento dei prezzi, che si ripercuote su tutta la catena del valore.
Il direttore generale tour operating del Gruppo Alpitour, Pier Ezhaya, a sottolineare come le tariffe aeree siano in impennata: “I prezzi sono aumentati tanto – spiega il manager durante la due giorni di Chianciano-. Purtroppo li puoi governare poco, ma solo subire. Il fatto di avere fattori produttivi in casa aiuta, ma non significa non risentire degli aumenti di carburante. Piuttosto possiamo mettere in campo una politica interna che ponderi gli aumenti su più destinazioni, ma vediamo: l’autunno e l’inverno sono ancora molto difficili da leggere”.
Posizione condivisa da Corinne Clementi, amministratore delegato de I Grandi Viaggi, che sottolinea come l’aumento dei costi si ripercuota su tutti i servizi. “In particolare, le compagnie aeree hanno fatto cartello e i prezzi sono schizzati. Per non parlare dei costi da sostenere nelle strutture in montagna, per gestire i quali serve un intervento urgente da parte del Governo”.
“Il caro carburante e il forte apprezzamento del dollaro sono le due variabili che hanno inciso in maniera preponderante quest’estate e che ancora si ripercuoteranno – probabilmente con minor impatto ma non per questo non significativo – sull’autunno e su parte dell’inverno” interviene il direttore generale di Veratour, Stefano Pompili.
Sull’impossibilità di fare previsioni si concentra anche il direttore commerciale di Quality Group, Marco Peci, che evidenzia come “probabilmente, almeno fino alla primavera 2023, scarsa disponibilità di posti e prezzi elevati, continueranno a caratterizzare l’offerta. Questo non sarà però un problema per i viaggi alto spendenti”.
“Inevitabilmente i prezzi dei viaggi lieviteranno e questo, unito all’incertezza porterà probabilmente a uno spostamento dei clienti verso la fascia più alta e a un ritardo nelle prenotazioni” aggiunge Frederic Naar, titolare dell’omonimo tour operator.
La scarsità dei voli e il caro prezzi porta a poco prodotto da vendere. “Vedo un inverno complicato e molto preoccupante, quindi un trend non positivo che rischia di far chiudere le aziende che hanno subito troppe perdite nel periodo Covid e che speravano in un 2022 di grande ripresa” aggiunge il presidente di Go World, Ludovico Scortichini.
La mancanza di collegamenti aerei è decisamente un problema “che si somma al caro dei prezzi e alle cancellazioni, adesso inferiori ai mesi precedenti, che si verificano periodicamente. Il problema è che non riusciamo a dare delle tariffe chiuse e definitive ai clienti. Variano costantemente e proprio perchè praticamente non esiste più l’advance booking, i prezzi finali che ci troviamo a formulare sono spesso davvero alti” fa eco Alessandro Simonetti, ceo di World Explorer.
“Non è facile prevedere quello ci aspetta – aggiunge il direttore commerciale trade diFutura Vacanze, Belinda Coccia -. Certo il rincaro energetico durante questi mesi è stato un elemento importante, così come l’aumento dei prezzi in tutti i settori merceologici. Sono elementi che stanno dando vita ad un periodo complicato per il bilancio delle famiglie italiane. Al momento tuttavia non registriamo anche per l’inverno un trend negativo. Bisognerà attendere ancora per dare delle risposte”.
Fonte: ttgitalia
From Italia Tg 24, post Turismo, aumentano i prezzi
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