Nel 2021 le emissioni europee sono aumentate del 4,8%. Un rimbalzo post-Covid importante, ma tutto sommato relativamente contenuto. I livelli emissivi dell’UE, infatti, restano ancora il 4% inferiori al picco del 2019. Lo certificano i dati consolidati dell’EU Climate Action Progress Report.
Lo scarto maggiore è nei settori coperti dall’ETS, quindi quello energetico, la produzione industriale più energivora e i voli intra-europei. Gli ambiti coperti dal mercato del carbonio hanno registrato complessivamente un aumento dei gas serra del 6,6%. Un dato che, secondo il rapporto, “riflette sia la ripresa economica dal Covid-19 sia la crisi energeticain corso”. Infatti “l’impennata senza precedenti dei prezzi del gas a partire dalla seconda metà del 2021 ha avuto un chiaro impatto sulle emissioni derivanti dalla produzione di energia elettrica, a causa del temporaneo passaggio dal gas al carbone”. L’aviazione invece continua a viaggiare su valori decisamente più bassi del periodo pre-pandemico anche se registra un rimbalzo record: +30%, ma recuperando appena la metà delle emissioni dopo il tonfo del -60% del 2020.
Nei settori non coperti dall’ETS, invece, le emissioni europee sono aumentate nel 2021 del 3,5%. I trasporti registrano l’incremento più consistente con +7%, seguiti dagli edifici con +3,1%. Sono invece in leggera flessione le emissioni agricole con un -0,3%.
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