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AGGIORNAMENTO: Dopo l’incontro le parti hanno espresso tutta l’intenzione di voler continuare insieme e di voler andare uniti alle consultazioni al Quirinale. Berlusconi è andato così a fare visita alla Meloni in via della Scrofa per parlare così dei punti da cui poter ripartire e dei ministri che faranno parte della squadra di governo. “Ora guardiamo avanti e pensiamo a dare un governo al Paese” avrebbe dichiarato la Meloni circa l’incontro con Berlusconi, come riportato dall’Ansa. Uno dei punti su cui si è discusso maggiormente è la presenza della Casellati tra i ministri. Le parti si sono ricongiunte ufficialmente anche se qualche dubbio ancora lo nutre il leader di Forza Italia. 

 

 

La leader di Fratelli d’Italia ha mandato un messaggio chiaro tramite i propri profili social: “si mettano l’anima in pace, siamo qui per sollevare l’Italia” ha infatti scritto. Frasi che scacciano, di per sé, una prima possibile crisi all’interno della maggioranza di centrodestra. Forza Italia non ha infatti votato in occasione dell’elezione di La Russa alla camera, rischiando di mandare in tilt i piani della Meloni e della coalizione. Un problema però rientrato nell’immediato grazie ad alcuni votanti dell’opposizione che hanno dato comunque il voto al senatore di Fratelli d’Italia.

Le frizioni, però, sembrano comunque rimaste: e tra i due litiganti c’è di mezzo anche la Lega che continua a volere, di pe sé, alcune certezze circa la formazione del prossimo governo e i ruoli che avrà. Uno sembra già deciso: Giorgetti al Mef è infatti un’ipotesi che mette d’accordo tanto la Lega quanto FdI. Ma non finisce qui: ci sono infatti ancora diversi nodi su cui si dovrà lavorare.

Questo pomeriggio l’incontro tra la Meloni e Berlusconi per tentare di sanare le ultime differenti vedute. Si porranno delle condizioni e delle premesse per una tregua, con un faccia a faccia che si terrà nella sede di FdI a via della Scrofa. Berlusconi è pronto a rivendicare il Viminale (con una figura di alto profilo, di garanzia), o il Mise, che è però uno dei dicasteri chiave per la premier in pectore, nel caso in cui non si troverà un punto in comune per la giustizia. In ogni caso è probabile che FI chieda un ministero in più della Lega.


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